Il Mattino
Crisi d’ansia e quarantena in casa, il 75 per cento degli italiani sotto stress per la pandemia Gli psicologi Lazzari e Aurilio: «Cambiare abitudini spinge a confrontarsi con se stessi»
Ora che il virus non è più un pericolo da guardare al Tg e l’Italia intera è costretta a fare i conti con l’emergenza, come si può convivere con l’epidemia della paura?
Non è semplice gestire l’ansia generata da un nemico che non si riesce a vedere e contro il quale non esistono armi efficaci. Per David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi, visualizzare tre concetti può essere d’aiuto. «In primo luogo, esistono comportamenti protettivi efficaci. Secondo, la maggior parte delle persone ha solo conseguenze modeste e, terzo, non si deve mai dimenticare che è possibile gestire la paura. Anzi, un giusto atteggiamento psicologico ci aiuta ad avere una paura che ci spinge a fare le cose giuste». Uno dei problemi più sentiti è dato dalla perdita della quotidianità. «Viviamo in un contesto di emergenza e dobbiamo capire cosa comporta sul piano sociale e psicologico ma può aiutarci a far crescere la solidarietà: proteggere gli altri e noistessi è qualcosa che va di pari passo. Vinceremo questa battaglia se sapremo affrontarla come comunità, non come singoli». Lazzari aggiunge che c’è poi un’emergenza mediatica alla quale si deve fare fronte. «In passato ci sono state epidemie più gravi, ma hanno avuto meno amplificazione perché non c’erano i social. Esporsi troppo alle notizie negative genera uno stato di allarme permanente nell’organismo. È bene informarsi, ma usiamo le tecnologie per passare ore positive, per condividere qualcosa con i nostri cari in questi giorni di forzata permanenza in casa». C’è poi uno strano risvolto, in alcuni la crisi sembra aver alleviato ansie e fobie pregresse. È un po’ quello che si potrebbe definire “effetto dinosauro”. Per usare le parole di Lazzari: «Una minaccia più grande che rimpiazza quelle più piccole. L’adrenalina che nasce da questa emergenza può mettere in secondo piano le ansie con cui conviviamo di solito. Ma il fenomeno non vale per tutti, in alcuni casi capita il contrario, le persone si sentono ancor più intrappolate». Ed è proprio un’indagine realizzata dall’Ordine nazionale degli psicologi che è emerso che il 75% degli italiani dice che è stressato per questa emergenza. È importante non vergognarsi a chiedere aiuto quando serve. Una riflessione condivisa da Rossella Aurilio, presidente della Società italiana di psicologia e psicoterapia relazionale (Sippr). Aurilio spiega che anche solo dover vivere in un ritmo e in un tempo diverso dal solito è qualcosa che sta generando grandi ansie.